Poezii de Rita Minniti

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TI AMO ANCORA
 
Ti amo ancora.
E quando lo sguardo
va all’infinito
nel silenzio resisto al tempo.
A quella logica
srotolata alle intemperie
e messa a tacere
ogni volta che mi commuovi.
Perché pensarti,
è sottolineare e in grassetto,
il verbo amare.
Scriverlo con un inchiostro
che non cancella il desiderio,
il tuo nome che sa di mare e di salsedine.
Forze inquiete mi sovrastano,
mi condannano a non pensare,
a dimenticare.
Ma tutto ritorna,
tutto si ricompone al solo sentirti.
E cosa c’è di più intenso
nel sapere che le notti insonni,
o l’assenza,
non hanno scalfito il graffito
inciso con perseveranza
giorno per giorno,
anno per anno?
Sarà quella luce mistica diffusa agli occhi,
come la prima volta,
a non farmi lasciare andare il filo.
O quella purezza angelica
sul volto luminoso d’un cielo mai terso,
così azzurro,
assorto nel disegnare amore
e ancora amore,
ad accorciare le distanze.
Ti amo ancora.
E quando lo sguardo
ritorna dall’infinito
nel risveglio ritrovo il tempo
 
VOCI CHE RITORNANO
 
Quanta amarezza
è posare lo sguardo
su un campo di grano,
non vederne la mietitura,
non ascoltare il respiro
accarezzare i papaveri.
Non trovarsi a sostare,
ubriacandosi,
nello sguardo d’un tramonto.
Quanta malinconia
è sentirsi
un riflesso del destino,
aspettare
per raccattarne i cocci,
e non sapere quale sarà la sorte.
C’è un bivio,
al di là dell’enigma
a cui chiedere risposte,
quando soccombe la paura,
ma non ascolta.
Soffia su giorni temuti,
contandoli a ritroso,
come fossero
antiche pergamene
dimenticate,
che si srotolano,
nell’attesa del risveglio
di voci che ritornano
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